Brevetto unitario europeo e tribunale unico dei brevetti

Sulla base del Regolamento n. 1257/12 che il Parlamento europeo ha approvato l'11 dicembre 2012 (attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell'istituzione di una tutela brevettuale rafforzata) a partire dal 1° gennaio 2014 - secondo le stime più ottimistiche - diventerà operativo il brevetto europeo con effetto unitario in 25 stati UE: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. L'Italia non è, ad oggi, parte di questo accordo.   Il brevetto unitario rappresenta l'approdo di un lungo e articolato dibattito che ha interessato le istituzioni comunitarie e i singoli Stati. L'obiettivo del legislatore comunitario è stimolare la crescita degli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo, garantendo l'accesso a un sistema di tutela della proprietà industriale facilmente accessibile e più coerente e uniforme nella tutela giurisdizionale.   Per approfondire: http://www.newsmercati.it/

Sulla base del Regolamento n. 1257/12 che il Parlamento europeo ha approvato l’11 dicembre 2012 (attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzione di una tutela brevettuale rafforzata) a partire dal 1° gennaio 2014 – secondo le stime più ottimistiche – diventerà operativo il brevetto europeo con effetto unitario in 25 stati UE: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. L’Italia non è, ad oggi, parte di questo accordo.

 

Il brevetto unitario rappresenta l’approdo di un lungo e articolato dibattito che ha interessato le istituzioni comunitarie e i singoli Stati. L’obiettivo del legislatore comunitario è stimolare la crescita degli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo, garantendo l’accesso a un sistema di tutela della proprietà industriale facilmente accessibile e più coerente e uniforme nella tutela giurisdizionale.

 

Per approfondire: http://www.newsmercati.it/