Il programma Plus

 

smart cities

Il Piano Locale Urbano di Sviluppo (PLUS) è un programma avviato dalla Regione Lazio nell’ambito del POR FESR 2007-2013, con l’obiettivo di rigenerare il contesto sociale, ambientale ed economico dei centri urbani.

I programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea consentono di elaborare azioni mirate a favore delle città, considerate come motori del progresso, per favorire la coesione territoriale (oltre a quella economica e sociale), ridurre le diseguaglianze nello sviluppo regionale e promuovere la competitività, l’innovazione e l’imprenditorialità. Grazie a strumenti offerti dalle politiche europee di coesione, i centri urbani hanno la possibilità di individuare e seguire un proprio percorso, attraverso piani che prevedono modelli di crescita e di integrazione sociale sostenibili.

In questo quadro, con la riprogrammazione del POR FESR Lazio 2007-2013 la Regione ha introdotto una nuova priorità strategica: lo sviluppo urbano e locale. L’Asse V del Programma operativo regionale, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, è infatti incentrato sulla rivitalizzazione economica, sociale e ambientale dei centri urbani.

Lo scopo è rimuovere i fattori di degrado e favorire lo sviluppo urbano sostenibile attraverso un insieme di azioni integrate.

PROGETTI SMART APERTI AI CITTADINI

I progetti PLUS contribuiranno allo sviluppo di molti Comuni del Lazio attraverso la realizzazione di interventi qualificanti: dall’illuminazione intelligente a misure per l’inclusione sociale, passando per car-pooling, wi-fi libero e nuove strutture pubbliche: l’obiettivo di comunicazione è ottenere la partecipazione della comunità locale e mettere in rete tutti e 16 i progetti, lavorando nella logica delle smart city.

Città inclusive e tecnologiche, partecipative e sostenibili. Piattaforme multimediali in grado di connettere in tempo reale cittadini, aziende, amministrazioni e professionisti.

Mettere in rete i comuni PLUS significa utilizzare tutte queste nuove sollecitazioni per lavorare sul territorio, utilizzando le tecnologie dell’ICT per ripensare le città in funzione di spazi urbani vivibili e accessibili ai cittadini.

L’IMPEGNO DELLA REGIONE LAZIO

Sostenere sul territorio lo sviluppo urbano.

Nel luglio 2011 la Regione ha lanciato un avviso pubblico nell’ambito delle Attività V.1, “Rigenerazione delle funzioni economiche, sociali e ambientali delle aree urbane”, invitando i Comuni con una popolazione superiore a 25 mila abitanti a presentare progetti finalizzati ad aumentare il livello di competitività, attrattività e sostenibilità delle città. Le proposte, redatte in forma di Piano Locale Urbano di Sviluppo (P.L.U.S), dovevano fare riferimento a un’area circoscritta e a quattro ambiti tematici: recupero di spazi ed edifici pubblici; inclusione sociale e coesione territoriale, sviluppo di servizi sociali, culturali e turistici; miglioramento dello stato dell’ambiente, della mobilità e dei trasporti urbani; promozione dell’imprenditorialità e rivitalizzazione del tessuto economico-produttivo.

I progetti sono stati selezionati attarverso un processo a due fasi. Nella prima fase i Comuni hanno presentato un dossier contenente tutte le informazioni riguardanti il contesto dell’area e gli interventi per i quali era richiesto il finanziamento. Nella seconda fase sono stati individuati i P.L.U.S. destinatari del contributo pubblico sulla base di una progettazione più avanzata. La graduatoria è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio nel giugno 2012. I 16 programmi finanziati riguardano interventi presentati da 8 Comuni della provincia di Roma (Albano, Fonte Nuova, Guidonia, Marino, Monterotondo, Pomezia, Roma Capitale, Velletri) 5 della provincia di Latina (Aprilia, Cisterna, Fondi, Formia, Latina) e 3 comuni delle province di Frosinone, Rieti e Viterbo.

A fronte di una spesa ammissibile pari a 147 milioni di euro, la Regione ha stanziato oltre 122 milioni di euro per i progetti vincitori; ulteriori 25 milioni potranno essere utilizzati per interventi di riserva, reimpiegando le economie derivanti dalle gare d’appalto e rimpiazzando gli interventi che presentano criticità.

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