L’internazionalizzazione del sistema produttivo del Lazio

Negli ultimi cinque anni la dimensione internazionale del Lazio ha mostrato segnali positivi: l’export è cresciuto di oltre il 30%, gli investimenti diretti esteri sul Pil regionale sono aumentati parallelamente all’incremento degli arrivi turistici e dei lavoratori stranieri. È tuttavia ancora debole l’utilizzo di forme e strategie di internazionalizzazione da parte delle imprese laziali.

Negli ultimi cinque anni la dimensione internazionale del Lazio ha mostrato segnali positivi: l’export è cresciuto di oltre il 30%, gli investimenti diretti esteri sul Pil regionale sono aumentati parallelamente all’incremento degli arrivi turistici e dei lavoratori stranieri.

È tuttavia ancora debole l’utilizzo di forme e strategie di internazionalizzazione da parte delle imprese laziali, la cui competitività sui mercati è stata penalizzata anche da inefficaci politiche programmatiche e da un sistema di governance inadeguato.

È per questo che la nuova Regione Lazio ha deciso di avviare una chiara strategia di internazionalizzazione, stabilendo le linee programmatiche e stanziando apposite risorse (11,4 milioni per il 2014) con l’obiettivo di sostenere, a breve e medio termine, lo sviluppo internazionale del sistema produttivo.

Tre le direttrici strategiche del piano, coordinato dall’Assessorato regionale allo sviluppo economico guidato da Guido Fabiani: fare del Lazio una regione europea dell’innovazione; puntare sui settori produttivi ad alta potenzialità di crescita e portare il Lazio ai vertici del benchmark europeo nei percorsi di internazionalizzazione.

A tale scopo il piano prevede una serie di azioni che, partendo da una nuova governance, puntano a favorire in modo coordinato i progetti di rete e di filiera, integrando i processi di internazionalizzazione con gli altri interventi regionali di sostegno alle imprese e stabilendo un forte raccordo con la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020.