Ifib 2017, bilancio positivo

Oltre 300 partecipanti provenienti da una ventina di Paesi diversi dell’area Euro-Mediterranea, ma anche Canada, Stati Uniti e Argentina, oltre 40 presentazioni e 20 poster di imprese, università e centri di ricerca

Bilancio ampiamente positivo per la settima edizione di Ifib, il Forum italiano sulle biotecnologie industriali e la bioeconomia, che si è svolta dal 4 al 6 ottobre 2017 a Roma presso Palazzo Rospigliosi. Oltre 300 partecipanti provenienti da una ventina di Paesi diversi dell’area Euro-Mediterranea, ma anche Canada, Stati Uniti e Argentina, oltre 40 presentazioni e 20 poster di imprese, università e centri di ricerca nel campo dell’applicazione industriale delle biotecnologie, della bioeconomia e dell’economia circolare, per questa edizione organizzata da Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria e il cluster nazionale della Chimica verde SPRING, in collaborazione con la Regione Lazio e Lazio Innova.

IFIB è l’unico evento nel Sud Europa dedicato interamente alla bioeconomia, dove si presentano ricerche scientifiche e industriali in grado di favorire una crescita economica sostenibile rispondendo, grazie alle biotecnologie industriali, alle sfide che pone il nuovo millennio: ricerca di alternative al petrolio e alle altre fonti energetiche fossili, aumento della popolazione mondiale e cambiamenti climatici. "Riteniamo che gli investimenti industriali nei settori delle biotecnologie e della circular economy siano uno degli elementi fondamentali dello sviluppo, presente e futuro del nostro territorio e dell’Europa tutta" ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive della Regione Lazio, Guido Fabiani. 



"Quello della sostenibilità – ha aggiunto – è un fattore di competitività tanto delle singole imprese quanto di tutto un sistema economico ma c’è ancora molto lavoro da fare perché il concetto di circular economy venga compreso nella sua essenza e applicato diffusamente. La Regione Lazio sta contribuendo a promuovere progetti e sviluppo in questo ambito; un esempio per tutti: il bando per l’economia circolare che, nel quadro del programma per la reindustrializzazione, dovrà uscire entro la fine dell’anno e per il quale sono a disposizione oltre 18 milioni di euro". L'evento ha visto il coinvolgimento per le attività del brokerage event, della Rete EEN – Enterprise Europe Network, di Innovhub, di Bic Lazio, di Intesa San Paolo, oltre al Cluster C.H.I.CO (Cluster of Health Innovation and Community) e Fondazione Italia Camp.

"Lazio Innova ha voluto che l'Ifib si tenesse quest'anno a Roma per ritiene che sia una importante opportunità per uno dei più importanti cluster della Regione: le bioscienze e la bioeconomia" ha spiegato Luigi Campitelli, responsabile Internazionalizzazione, Reti e Studi Lazio Innova, che ha aperto la conferenza di questa mattina dedicata al tema degli Impianti pilota pubblici a cui hanno preso parte rappresentanti delle principali infrastrutture europee, e una Sessione dedicata alle start-up all’interno della seconda edizione del bootcamp StartupsOnStage promosso da Lazio Innova, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. 



"Siamo soddisfatti perché questa edizione sia cresciuta – ha proseguito Campitelli -. Abbiamo avuto oltre 300 partecipanti, provenienti da 29 Paesi, 110 rappresentanti di piccole e medie imprese e piattaforma di ricerca, con circa 50 soggetti provenienti dal Lazio. Numeri decisamente importanti". "Il focus di questi due giorni è stato sulla bioeconomia e le biotecnologie industriali – ha spiegato -. Con particolare riferimento alla circular economy, ossia avere una particolare attenzione ad modo di progettare, realizzare, distribuire e riutilizzare i prodotti. Un tema che per Lazio Innova è centrale tanto è vero che sta per uscire un nuovo bando nell'ambito delle iniziative sulla re industrializzazione, che stanzia 18 milioni di euro per progetti su ricerca e sviluppo nell'ambito non solo del riutilizzo dei prodotti ma a di tutta la linea di distribuzione e servizi che c'è intorno ai prodotti stessi". "Pensiamo – ha concluso – che tutti gli operatori del Lazio che hanno partecipato a questo Forum abbiano ricevuto indicazioni importanti dalle diverse esperienze e possano essere di aiuto per i loro progetti". 



Secondo un’analisi condotta dalla Direzione Studi di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Assobiotec e SPRING, il valore della bioeconomia in Italia era nel 2015 di 251 miliardi di euro, con circa 1,7 milioni di occupati. L’obiettivo della Strategia nazionale sulla bioeconomia presentata dal Governo lo scorso 20 aprile è di incrementare questi valori del 20% entro il 2030.

"Stime OCSE sostengono che nel 2030 le biotecnologie avranno un peso enorme nell’economia mondiale: 50% dei prodotti agricoli, 80% dei prodotti farmaceutici, 35% dei prodotti chimici e industriali, incidendo complessivamente per il 2,7% del Pil globale – ha affermato Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec -. Gli altri Paesi europei, ma anche USA, Brasile, Cina e Canada stanno investendo in modo rilevante in politiche di sostegno della bioeconomia, molte delle quali sono a costo zero per i bilanci statali. E gli investimenti in innovazione sono sempre ripagati: secondo stime dell’Unione europea ogni euro investito nella bioeconomia oggi genererà un valore aggiunto di 10 euro entro il 2025".