Si è conclusa la seconda German-Italian Innovation Conference – Investing in Italian Innovation: Smart Policies for a Digital Europe, un’iniziativa dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, di ICE – Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane – e di ITKAM – Camera di Commercio Italiana per la Germania. Dopo Industria 4.0, trattata nell’edizione del 2017, il 20 e il 21 novembre si riuniranno a Berlino istituzioni, imprese e investitori dall’Italia e dalla Germania per individuare sinergie volte ad affrontare il cambiamento di paradigma che la trasformazione digitale impone al settore pubblico e privato europeo.
Alla conferenza di Berlino, a cui ha preso parte l’Assessore allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, erano rappresentate 13 aziende del Lazio operativi nei settori della creatività digitale, della salute 4.0, della smart mobility e della formazione.
Si sono svolte sessioni di pitching a cui hanno preso oltre 60 speaker e 300 ospiti per discutere di partnership volte a favorire l’innovazione europea nei settori della creatività, della salute, della mobilità e della formazione.
E’ proprio la digitalizzazione ad essere al centro del Piano Triennale per l’informatica nell’Amministrazione Pubblica italiana e della Digital Strategy 2025 della Germania: entrambi i programmi sono stati pensati per favorire lo sviluppo di infrastrutture in grado di supportare gli investimenti e l’innovazione nei due Paesi.
La Germania è infatti il primo Paese UE15 per numero di partecipazioni in imprese italiane, con 1.357 multinazionali alla fine del 2015 (Italia Multinazionale 2017). Non solo le industrie manifatturiere d’Italia e Germania sono profondamente interconnesse nei settori macchinari e impianti, farmaceutico-chimico e metallurgico. La Germania è anche il maggiore partner commerciale delle imprese italiane: un sesto delle importazioni italiane è tedesco, un ottavo delle esportazioni italiane va in Germania. Inoltre, l'Italia è da oltre 30 anni la seconda economia manifatturiera in Europa dopo la Germania e la settima a livello mondiale.
Nel 2018 l’Italia ha confermato il trend virtuoso che l’ha vista migliorare la propria posizione nel ranking FDI – Foreign Direct Investment, ed è entrata nella top 10 mondiale, dove la Germania si è confermata al terzo posto (A.T. Kearney 2018). Per diventare ancora più business-friendly, l’Italia sta mettendo in atto una strategia di riforme dove efficientamento di burocrazia, educazione e formazione sono in primo piano. Ha inoltre introdotto sistemi giuridici dedicati agli investitori stranieri.
Per la Germania, investire in Italia significa avere accesso ad un know-how unico nel settore dei macchinari e dell'automazione, in quello creativo e nel farmaceutico, nel quale l’Italia è al primo posto in Europa per valore di produzione. Le imprese che investono in Italia possono anche contare su una fitta rete di PMI e distretti industriali ben collocati nelle filiere internazionali. La politica industriale italiana ha inoltre facilitato i crediti d’imposta per investimenti privati in R&S e ha introdotto significative possibilità di ammortamento per l’acquisizione di nuovi macchinari.