Le colture cellulari rappresentano una colonna portante della tecnologia medica moderna. Le applicazioni sono molteplici, dallo studio dei meccanismi patologici dell’organismo, alla verifica degli effetti di composti chimici e farmaci su specifici tipi tumorali, dall’utilizzo delle cellule per la produzione di organi e tessuti artificiali in sostituzione di quelli danneggiati, alla sintesi di biomolecole su larga scala come proteine terapeutiche, vaccini e anticorpi monoclonali.
Le colture cellulari vengono realizzate in bioreattori, dispositivi che creano all’interno delle loro camere di coltura un ambiente controllato che replica il microambiente dei tessuti o degli organi di origine.
I bioreattori svolgono un ruolo cruciale fornendo alle cellule l’ambiente ottimale, controllando parametri vitali come temperatura, pH e concentrazione di nutrienti. Senza questi dispositivi risulterebbe tecnicamente impossibile la produzione su larga scala di biomolecole per uso medico, lo sviluppo di terapie antitumorali di frontiera e la costruzione di tessuti tridimensionali complessi.
Cellex, una PMI innovativa romana operante nel campo dell’ingegneria applicata alle biotecnologie, ha rivoluzionato il concetto stesso di bioreattore, sviluppando una classe di dispositivi che coltivano le cellule tramite una tecnologia di coltura brevettata, puramente fluidodinamica, che coltiva le cellule in maniera meno aggressiva rispetto ai dispositivi già presenti sul mercato e le nutre in maniera più efficace, raddoppiando l’efficienza di produzione.
I bioreattori di Cellex sono anche caratterizzati da maggiore automazione, riducendo la necessità di intervento umano nelle delicate fasi di semina (seeding) e raccolta (harvesting) delle cellule, così favorendo la standardizzazione dei processi.
Cellex ha un respiro internazionale, i suoi fondatori provengono da tre diversi Paesi europei e la sua squadra di tecnici ha una connotazione fortemente multiculturale, coinvolgendo anche specialisti extra-europei. Cellex intrattiene collaborazioni di ricerca e sviluppo con soggetti nazionali, tra cui il CNR, l’Università di Tor Vergata a Roma e il Politecnico di Torino, e internazionali, tra cui l’Università di Gent in Belgio, l’Università di Wageningen in Olanda, l’Università delle Scienze Applicate Mittelhessen in Germania e l’Università di Tel Aviv in Israele.
Fin dalla sua fondazione nel 2018, Cellex ha scelto di fare di Roma la propria centrale operativa, scommettendo sull’ecosistema pubblico-privato presente in questa città che promuove fortemente l’innovazione, particolarmente nel campo della ricerca medica e delle biotecnologie.
Nel corso del 2023, Cellex ha ricevuto investimenti per un ammontare totale di più di 830.000 euro che ha visto quale lead investor INNOVA Venture, il fondo di Venture Capital della Regione Lazio gestito da Lazio Innova, insieme alla cordata di business angel “InAzione” di Reggio Emilia.
Grazie a questo investimento, Cellex è riuscita a produrre pre-serie di due modelli di bioreattore, delle serie SUSPENCE®, per la coltura di cellule sospese utili alla produzione di biomolecole per uso medico, e BioAxFlowTM, per la coltura di cellule adese con applicazioni multipurpose, dalla produzione di farmaci, alla generazione di modelli tumorali per lo screening di chemioterapici, alla produzione di tessuti viventi ingegnerizzati. Entrambe le linee di prodotto sono certificabili e pronte per essere vendute. Cellex installerà a breve la sua pre-serie di BioAxFlowTM alla fine di novembre 2023 presso l’Università di Bergen in Norvegia, primo cliente di questo prodotto.
“Grazie all’investimento di Lazio Innova saremo in grado di intraprendere la produzione su media scala dei dispositivi che abbiamo ideato e realizzato, aggredendo rapidamente il mercato europeo delle colture cellulari, un settore fondamentale ai fini della salute pubblica. I bioreattori di Cellex sono prodotti ad altissima tecnologia, unici nel panorama imprenditoriale italiano e all’altezza dei migliori concorrenti europei. La crescita di Cellex dal 2018 ad oggi è stata trainata dall’ecosistema presente nella Regione Lazio, che favorisce l’imprenditorialità, in particolare in ambito biotecnologico. L’investimento profuso ci consentirà di generare sviluppo e occupazione sul territorio di questa Regione“, Giuseppe Falvo D’Urso Labate, Amministratore Delegato di Cellex srl.
“La Regione Lazio – ha commentato Roberta Angelilli, Vicepresidente e Assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio – attribuisce grande rilevanza al capitale di rischio quale strumento per finanziare le iniziative imprenditoriali più fortemente votate all’innovazione tecnologica, soprattutto se di frontiera e derivanti dal trasferimento tecnologico, come nel caso dell’investimento in Cellex”.