Una strategia per la reindustrializzazione del territorio

Delineare una strategia di reindustrializzazione del Lazio che rilanci il settore manifatturiero legandone lo sviluppo alle nuove tecnologie e integrandolo strettamente con i servizi, in modo da porre solide basi per lo sviluppo economico degli anni a venire. Questo lo scopo dell’evento “Valore Aggiunto Lazio”, organizzato dalla Regione Lazio e che si è tenuto il 16 febbraio presso l’Aula Magna ...

Delineare una strategia di reindustrializzazione del Lazio che rilanci il settore manifatturiero legandone lo sviluppo alle nuove tecnologie e integrandolo strettamente con i servizi, in modo da porre solide basi per lo sviluppo economico degli anni a venire. Questo lo scopo dell’evento “Valore Aggiunto Lazio”, organizzato dalla Regione Lazio e che si è tenuto il 16 febbraio presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università Roma Tre.

All’incontro hanno partecipato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e attività Produttive, Guido Fabiani, e il viceministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, oltre a: Lucia Valente, assessore regionale al Lavoro, Mario Ciarla, presidente della Commissione Sviluppo Economico del Consiglio Regionale, Luigi Nicolais, presidente del Cnr, Stefano Fantacone, presidente di Lazio Innova, Paolo Guerrieri, senatore e docente universitario, Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria Lazio, e Claudio Di Berardino, segretario generale di Cgil Roma e Lazio (in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil regionali).

La Regione Lazio ha deciso di impostare una strategia di rilancio industriale che porti alla nascita di un nuovo modello di sviluppo territoriale spingendo le realtà produttive locali verso processi di riposizionamento competitivo e le imprese a mettere in campo azioni di internazionalizzazione e innovazione, costruendo reti e creando sinergie con i centri di ricerca. Una strategia che dovrà essere necessariamente condivisa e frutto del confronto con gli enti locali, le associazioni di categoria, le parti sociali e il mondo scientifico e accademico.

Inizia quindi oggi un percorso che porterà entro l’estate agli Stati Generali per la nuova politica industriale per il Lazio, durante i quali verrà presentato un programma organico di interventi utili a incrementare il contributo dell’industria al Pil regionale e ad aumentare produzione, produttività, occupazione e salari. Per tenere la Regione agganciata alle sfide dell’Europa, collocando il territorio all’altezza della competizione globale.

Parallelamente a questo iter di definizione del programma di reindustrializzazione del Lazio, la Regione intende avviare specifiche azioni in grado di dare una risposta al sistema produttivo e alle sue esigenze di riorganizzazione strutturale. Per farlo sono disponibili 150 milioni di euro (tra risorse Por Fesr 2014-2020, nuovo Fondo Pmi e Bilancio regionale 2015-2017) su tre linee di intervento:

1)   Localizzazione delle imprese e valorizzazione dei siti industriali dismessi;

2)   “Call for projects” per un nuovo protagonismo dei territori;

3)   Reti d’impresa, consolidamento e crescita dimensionale Pmi.

1) La prima linea d’intervento è finalizzata a favorire l’attrazione degli investimenti industriali e/o la ricollocazione delle imprese nel Lazio attraverso l’utilizzo della Legge 448/1998. Questa norma consente ai Consorzi industriali di acquisire a un prezzo agevolato i siti dismessi finanziati in passato con intervento pubblico. I Consorzi dovranno poi individuare, tramite bandi internazionali, i progetti di industrializzazione dei siti in grado generare crescita ed occupazione. In questo modo si favorirà l’insediamento di nuovi progetti industriali su siti produttivi oggi inutilizzati, a costi fortemente vantaggiosi.

La Regione mette a disposizione di questa azione due milioni di euro per favorire l’accesso al credito per coprire i costi di gestione dei Consorzi che acquisiscono le aree.

2) Quanto alla “Call for projects”, questa linea d’intervento è pensata per restituire protagonismo ai territori spingendoli a proporre progetti integrati (cui partecipino imprese, centri di ricerca, enti locali, ecc..) in grado aggregare operatori economici e attrarre investimenti privati in coerenza con le traiettorie di specializzazione regionale.

Per questa linea di intervento sono previsti 71 milioni di euro così ripartiti:

  • 35 milioni per il riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territorialmente delimitati;
  • 30 milioni per imprese che investono nelle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (Apea);
  • 6 milioni per i distretti industriali, assegnando priorità ai progetti d’investimento in innovazione legati alla Smart Specialization Strategy regionale.

3) Per quanto riguarda la terza linea d’azione, pensata per rilanciare le reti d’impresa e promuovere il consolidamento e la crescita dimensionale delle Pmi, questa prevede interventi per complessivi 77 milioni di euro, dei quali:

  • 35 milioni per sostenere le reti d’impresa e la collaborazione tra grandi imprese multinazionali, Pmi e centri di ricerca su attività di innovazione;
  • 35 milioni per sostenere il consolidamento delle Pmi (incluse quelle in fase di startup) e la loro crescita dimensionale;
  • 7 milioni per la riqualificazione delle aziende coinvolte nell’indotto Fiat e Alitalia favorendo i processi d’innovazione e riposizionamento competitivo.

“Sono convinto che il Lazio ce la farà – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. -“Abbiamo messo mano ai problemi strutturali di crisi della nostra Regione, quello finanziario, quello delle politiche attive per il lavoro, quello della strategia industriale. Insieme al Governo stiamo aprendo una fase diversa, che punta a creare lavoro, attraverso nuove imprese e i dati che arrivano confermano che qualcosa si sta muovendo”. “Aumentano i posti di lavoro, aumentano le imprese, incredibilmente esplode in positivo l’accesso al credito per le Pmi. Sono segnali che vanno consolidati, ma stiamo lasciando alle nostre spalle l’idea di un Lazio sempre ultimo. Basti pensare che siamo nel gruppo di Regioni di testa nell’approvazione dei fondi europei per la programmazione 2014-2020 che vorrà dire dire centinaia di milioni di euro per la nostra economia. Ovviamente bisogna ancora lavorare sodo e dobbiamo unirci per vincere la sfida della crescita. Oggi – ha concluso Zingaretti – abbiamo messo insieme le forze del lavoro, dell’impresa, della scienza, e dell’Universita’; e’ un indirizzo verso il nostro obiettivo: unirci per vincere la sfida”.

“In due anni di duro lavoro abbiamo fatto già molte cose e raggiunto una serie di successi –ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani – abbiamo introdotto una seria riforma della governance, riorganizzato gli agenti dello sviluppo, passando da sei controllate regionali a una sola, Lazio Innova, c’è stata una grossa fetta di pagamento dei debiti arretrati, abbiamo avviato accordi di programma, rivitalizzato il credito e ottenuto l’ok ai programmi europei.” Oggi – ha continuato – si apre una seconda fase: un processo di ricollocazione del sistema industriale laziale sul campo delle nuove tecnologie e della catena internazionale del valore. L’obiettivo dell’UE è di alzare la quota manifatturiera del Pil dal 15 al 20% entro il 2020. Noi nel Lazio per quella data vogliamo aumentare di due punti percentuali il peso del manifatturiero nel Pil, dal 6 all’8%. È un obiettivo realistico e per raggiungerlo vogliamo avviare una strategia di lungo periodo che si articola attorno a sei parole chiave: innovazione, territorio, reti, sostenibilità, semplificazione e lavoro. “Procederemo – ha concluso Fabiani – con un metodo che sarà quello del confronto aperto e continuo, con lo scopo di arrivare entro l’estate agli Stati Generali della reindustrializzazione. È il momento di superare lo sterile pessimismo con obiettivi credibili e risorse reali”.