La Società commerciale a partecipazione straniera (FICE) è il soggetto giuridico che
comunemente gli investitori stranieri scelgono per essere presenti in Cina e svolgere
attività di import/export e di vendita sul territorio.
La FICE infatti è la più conveniente, adeguata ed economicamente efficiente struttura
aziendale disponibile per gli operatori stranieri che intendano svolgere in Cina le seguenti
attività:
* espandere la propria piattaforma di sourcing e seguire direttamente la logistica e il
controllo della qualità
* acquistare e rivendere i prodotti finiti o i semilavorati svolgendo il ruolo di
intermediario tra fornitori cinesi e clienti stranieri con sede in Cina
* importare merce in Cina per venderla direttamente sia all'ingrosso che al dettaglio
* stabilire in Cina una piattaforma che sia operativa in tutti i campi, dalla vendita al
servizio post vendita
* agire come liaison office per conto della casa madre compresa la costituzione di filiali e
l'assunzione di personale su base nazionale.
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News
Secondo quanto riportato nella nota settoriale elaborata dall'Ufficio di Kiev dell'Agenzia ICE, le importazioni ucraine di ortofrutta sono in crescita. La quota media dell'Italia, sul totale delle importazioni, è intorno al 12,4% e per alcuni prodotti si assesta anche su percentuali superiori, a cominciare dal kiwi.
L’Ucraina è il maggior produttore mondiale di semi di girasole e un produttore molto importante a livello globale di segale, orzo, colza, semi di soia. La superficie agricola destinata alla coltivazione degli ortaggi è invece limitata, pari a circa 451 mila ettari (1,7% dei tutti terreni coltivabili del Paese). La superficie di frutteti e di vigne è ancora minore.
Molti ortofrutticoli per motivi climatici non possono essere coltivati in Ucraina; il Paese dipende quindi dall’estero. Vengono importati praticamente tutti i tipi di ortofrutticoli, in particolare quelli che non vengono coltivati in loco (agrumi, banane, kiwi, ecc.), o quelli che hanno un volume di produzione non soddisfacente rispetto alla domanda locale: uva, mela, albicocca, pesca, ecc.
Tenendo conto che - secondo dati del Ministero dell’Agricoltura ucraino - il consumo pro-capite attuale degli ortofrutticoli in Ucraina è ancora sensibilmente inferiore alla media dei paesi europei, si prevede una crescita di domanda e importazioni.
Le statistiche evidenziano un trend di importazioni in crescita dai principali paesi produttori del Mediterraneo. La quota media dell`Italia, sul totale delle importazioni dei prodotti di interesse è intorno al 12.4%, e per alcuni prodotti si assesta anche su percentuali superiori, a cominciare dal kiwi.
I principali paesi concorrenti sono:
Turchia (il 42% delle importazioni di agrumi in Ucraina, il 29% di uva, il 5% di pesca)
Spagna (il 45% di pesca, il 14% di agrumi, il 10% di mela)
Polonia (il 64% di mela)
Grecia (il 38% di pesca, il 34% di kiwi)
Iran (il 27% di uva),
Egitto (il 18% di agrumi).
Il Governo ha annunciato l’obiettivo di potenziare le produzioni nazionali di frutta e verdure in serra. Nel 2012 la superficie di serre è aumentata di 30 ettari, consentendo un aumento della produzione in serra del 12%, e ulteriori ampliamenti sono previsti nel 2013. Nel 2011 la superficie delle serre esistenti era pari a 3.168 ettari, prevalentemente dedicati alla coltivazione di pomodori e cetrioli.
Le importazioni di serre ammontano, in base alle statistiche locali, a ca. 10 mln USD, in prevalenza di origine olandese.
Logistica e distribuzione
Tra le ragioni che determinano un'offerta inferiore alla domanda potenziale del paese di frutta e verdura, riveste particolare importanza la carenza di depositi refrigerati per la conservazione e una inefficiente catena logistica.
Nel 2010, l`Ucraina aveva una dotazione di circa 200.000 mq di depositi refrigerati, a fronte di un bisogno stimato in circa 700.000 mq (in Francia sono 10 milioni di mq, in Germania 16). Ciò determina da un lato minori importazioni, dall`altro un enorme spreco della produzione interna, di cui si stima circa il 60% deperisca prima di essere venduto (e solo il 12% sarebbe movimentato appropriatamente).
L`efficienza nella logistica e distribuzione dovrebbe migliorare per effetto della ristrutturazione dell`apparato di mercati generali: a quelli operanti a Kiev, Lviv e Donetsk, dovrebbero aggiungersi quelli previsti a Odessa, Kherson, Zaporizhia e Mariupol.
Agricoltura biologica
Il numero di aziende agricole “organic” è passato da 31 nel 2003, a 155 nei 2011, per una superficie di 270.320 ettari. Esse sono localizzate principalmente nei distretti di Odessa, Kherson, Poltava, Vinnytsia, Zakarpattia, Lviv, Ternopil, Khmelnitsky.
Il consumo interno dei prodotti biologici in Ucraina ha iniziato a svilupparsi nel 2006 a tassi molti elevati, (si stima nel 2009: 1,2 mln. euro; 2010: € 2,4 mln, e nel 2011: 5,1 milioni). Lo sviluppo della produzione biologica è rallentato dall’ancora incompleto quadro giuridico e normativo, per cui non esistono le condizioni per il riconoscimento giuridico e la tutela dei prodotti biologici, né un sistema di certificazione nazionale.
Il 21 aprile 2011 è stata adottata la legge "per la produzione biologica", con effetti dal 1 gennaio 2012. Tuttavia, il Presidente Yanukovych ne ha respinto l`adozione, mantenendo l`attuale vuoto normativo. Di conseguenza, i produttori nazionali ricorrono a standard e certificazioni straniere, prevalentemente di ispirazione europea.
Documenti di trasporto
I seguenti documenti devono essere presentati alle autorità doganali per lo sdoganamento delle merci all’import:
dichiarazione doganale
documenti di trasporto (CIM, Bill of Loading, Air Waybill, ecc.)
contratto
fattura (invoice) o altro documento che conferma il costo della merce
certificato fitosanitario
altri documenti nei casi particolari previsti dalla legislazione vigente.
Secondo la normativa ucraina, lo sdoganamento viene effettuato dall’importatore - persona giuridica ucraina. Poichè la normativa locale è molto complicata e variabile è consigliabile che l’importatore locale contatti in anticipo la dogana regionale dove si sdoganerà la merce per ottenere tutte le informazioni del caso.
Il Cliente locale (importatore) deve ottenere in anticipo l’autorizzazione presso l’Ispezione sulla quarantena delle piante sulla base del certificato fitosanitario rilasciato dal Servizio Statale di Quarantena del Paese-esportatore e del contratto con la ditta italiana che invia le merci.
I dazi doganali variano dallo 0 al 20%: informazioni sono disponibili presso il sito dell’OMC.
Fonte: Ufficio dell'Agenzia ICE di Kiev
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L’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia – Sezione Economica e Commerciale rende noto che la Sottosegreteria allo Sviluppo degli Investimenti e Promozione Commerciale del Ministero degli Affari Esteri argentino ha creato una Banca dei Progetti di Investimento Produttivo (BAPIP).
L'Argentina offre eccellenti opportunità d'investimento in diversi settori produttivi e dei servizi. Il BAPIP è un database di progetti d'investimento on-line creata per facilitare il vincolo di potenziali investitori di tutto il mondo con le le diverse offerte disponibili in Argentina.
Attraverso il BaPIP gli interessati possono consultare un'ampia gamma di progetti nei diversi settori produttivi presenti nell'intero paese. In questo modo gli investitori potranno prendere contatto con i titolari dei progetti e concludere affari o creare associazioni strategiche.
Il database dei progetti viene diffuso in forma permanente attraverso il portale web, le diverse azioni del Ministero degli Affari Esteri e delle sue Rappresentanze all'estero, cosi come attraverso l'area dei Servizi all'Investitore e le sue sedi all'estero.
Link: http://bapip.inversiones.gov.ar/
La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera da quest’anno è rappresentante ufficiale per l’Italia di MCH Messe Schweiz, Ente Fieristico più grande e importante della Svizzera. Compito della CCIS è di acquisire e coordinare la presenza presso varie fiere internazionali di aziende e collettive italiane.
Lla fiera internazionale HOLZ (Fiera Internazionale del Legno – www.holz.ch) si svolgerà a Basilea dall’8 al 12 ottobre 2013. Tale evento rappresenta una vetrina importante per tutte le aziende attive nel comparto del legno.
SCHEDA DI ISCRIZIONE
INFORMATIVA
L’Istituto Romano per la formazione imprenditoriale (IRFI), in collaborazione con Unioncamere Lazio e il sistema della rappresentanza associativa del territorio, organizza una serie di seminari che abbracciano tutte le criticità connesse alla gestione del credito per le imprese che operano oltre frontiera. La finalità è quella di sostenere teoricamente e praticamente le Pmi del Lazio nel difficile processo di recupero delle insolvenze da parte dei debitori esteri.
il 6 maggio Unicredit organizza a Roma un momento di approfondimento legato alle opportunità di investimenti per le imprese italiane in Polonia.
Al termine dei lavori i relatori saranno a disposizione per approfondimenti individuali con le imprese interessate.
Per consultare il programma clicca qui.
Si svolge il prossimo 23 aprile alle ore 13,30 presso la Camera di Commercio di Rieti (Via P. Borsellino, 16) il workshop “Tecniche di vendita nei mercati internazionali”. E' il secondo appuntamento del ciclo dei seminari IntFormatevi, un percorso formativo gratuito giunto alle sesta edizione e rivolto alle PMI del Lazio impegnate in progetti di internazionalizzazione.
La complessità, la lunghezza e l'onerosità delle procedure di recupero transfrontaliero dei crediti hanno un impatto economico negativo e toccano in particolare le PMI. In questo difficile contesto, la situazione diventa ancor più complicata se il creditore vuole ottenere dei provvedimenti cautelari che pongano sotto sequestro conservativo il patrimonio del debitore ubicato all'estero.
Secondo uno studio della Commissione Europea, meno del 12% delle imprese cerca di recuperare oltre frontiera i rispettivi crediti attraverso sequestri conservativi nazionali. Non sorprende quindi che, nel luglio 2011, la Commissione Europea - per facilitare il recupero del credito transfontaliero in materia civile e commerciale - abbia proposto un regolamento volto a istituire un'ordinanza europea di sequestro conservativo sui conti bancari (OESC).
Un articolo di Newsmercati analizza in sintesi gli obiettivi e i contenuti generali della proposta, che potrebbe vedere la luce in tempi brevi.
Dopo aver dato vita all'Unione, a partire da gennaio 2012 doganale Bielorussia, Kazakistan e Russia, hanno costituito uno Spazio economico comune che prevede la libera circolazione di cittadini, merci, servizi e capitali.
La Commissione Economica Eurasiatica (organo che si occupa del funzionamento dell'Unione Doganale) ha creato una zona di libero scambio di merci e servizi con conseguente abolizione dei controlli tra le frontiere dei tre paesi. Questa progressiva armonizzazione delle legislazioni commerciali tra Bielorussia, Kazakistan e Russia ha previsto l'istituzione di un regime tariffario comune, regole comuni in materia di determinazione del Paese di origine delle merci e un sistema condiviso che regoli i controlli e i procedimenti doganali.
Il 1° gennaio 2012, gli Stati membri dell'Unione doganale hanno aderito alla Convenzione internazionale sul sistema armonizzato (SA) di designazione e di codificazione delle merci.
Lo Spazio economico comune rappresenta, dopo l'Unione doganale, un ulteriore passo verso l'Unione economica (che dovrebbe entrare in vigore nel 2015) e prevede l'armonizzazione graduale degli standard e delle norme che regolano gli aspetti strategici del business.
Inoltre, lo Spazio economico comune impegna i tre partner a condurre politiche macroeconomiche coordinate e a favorire lo sviluppo di mercati settoriali integrati.
Per approfondire: http://www.newsmercati.it/