Venture Capital, nuova realtà nel biotech partecipata da Lazio Innova

Una neonata startup, che opera nel settore delle biotecnologie presso i laboratori del Centro Ricerche ENEA Casaccia, è stata recentemente partecipata dalla Regione Lazio tramite il Venture Capital, strumento che punta a stimolare lo sviluppo del mercato privato del capitale di rischio nel territorio regionale e allo stesso tempo vuole favorire l’innovazione nel tessuto imprenditoriale. L’iniziativa ha consentito una raccolta ...

Una neonata startup, che opera nel settore delle biotecnologie presso i laboratori del Centro Ricerche ENEA Casaccia, è stata recentemente partecipata dalla Regione Lazio tramite il Venture Capital, strumento che punta a stimolare lo sviluppo del mercato privato del capitale di rischio nel territorio regionale e allo stesso tempo vuole favorire l’innovazione nel tessuto imprenditoriale. L’iniziativa ha consentito una raccolta di circa 600 mila euro, mettendo insieme investitori privati e pubblici, secondo la logica del matching fund propria del Fondo POR I.3.

Per il direttore generale di Lazio Innova, Andrea Ciampalini,

questa partecipazione s’inserisce nel più ampio programma del Venture Capital con il quale abbiamo messo in rete i neo-imprenditori, le aziende, gli investitori istituzionali, i business angel e gli enti di ricerca, attraverso uno strumento «sussidiario» e di stimolo. Con il fondo di capitale di rischio POR FESR 2007-2013 la Regione Lazio, tramite Lazio Innova, ha messo a disposizione delle realtà innovative del territorio ben 24 milioni di euro per essere investiti assieme ad altre risorse messe in campo da terzi co-investitori privati e indipendenti rispetto alle imprese e alle startup che richiedono l’intervento.

La startup Genechron Srl è nata da una società spin-off dell’ENEA, l’Agenzia per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico sostenibile, e opera nell’ambito della ricerca di nuovi marcatori biologici, i cosiddetti biomarcatori), appartenenti alla classe dei microRNA (miRNA) per l’analisi di patologie complesse e per lo sviluppo di opportuni test di laboratorio in grado di rilevare (attraverso la quantificazione di tali biomarcatori) lo stato di avanzamento della patologia e di valutare, allo stesso tempo, gli eventuali benefici indotti dalle terapie. In questo settore Genechron ha messo a punto un test sui biomarcatori nella distrofia muscolare di Duchenne (DMD) formulato sulla base di un brevetto sviluppato presso l’Università di Roma “La Sapienza”. E sempre in collaborazione con il primo ateneo romano, “Genechron sta sviluppando ulteriori test per l’analisi di patologie neuromuscolari come l’atrofia muscolare spinale (SMA) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA)” – spiega Vittorio Rosato, dirigente di ricerca ENEA co-fondatore e presidente della newco “- e ha impostato il suo piano di sviluppo anche nella ricerca di nuovi biomarcatori in settori come la tossicologia”. Il mercato di riferimento per questi test è, in primo luogo, quello della farmaceutica: i biomarcatori costituiranno, sempre più, importanti end-point da utilizzare negli studi clinici per lo sviluppo di nuovi farmaci e potranno essere progressivamente inseriti nella diagnostica medica e nella pratica clinica.

Oltre alla linea di analisi dei biomarcatori, che verrà estesa nei prossimi anni anche ad altre classi di patologie, Genechron ha sviluppato una serie di test del DNA da applicare con tecniche di sequenziamento nella diagnostica medica, che saranno messi sul mercato dopo le opportune autorizzazioni sanitarie.

Genechron è uno dei vincitori del bootcamp “Startup OnStage” per le startup del settore Scienze della Vita e parteciperà, quindi, all’evento internazionale “Meet in Italy for Life Sciences 2016” che si svolgerà a Roma dal 25 al 28 ottobre.