Un successo a Viterbo per il “Festival Economia della Cultura”

Nel capoluogo della Tuscia si sono svolti una serie di appuntamenti per connettere l’economia della cultura del territorio con la scena nazionale e internazionale. Il Festival proseguirà a Zagarolo, dal 18 al 19 ottobre

La Regione Lazio ha aperto ufficialmente la prima edizione del “Festival Economia della Cultura”, manifestazione che promuove il ruolo centrale della produzione culturale e creativa come volano di crescita economica e sociale dei territori.

Il Festival, che si è svolto fino al 13 ottobre a Viterbo, proseguirà il 18 e il 19 ottobre a Zagarolo.

L’iniziativa è realizzato da Lazio Innova, con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Comune di Viterbo, del Comune di Zagarolo e dell’Università degli Studi della Tuscia, con la media partnership di RAI e Sole 24 Ore. Partecipano alla manifestazione, istituzioni, imprese, giornalisti ed economisti che operano nella filiera culturale italiana per promuovere i casi di successo e stimolare nuove progettualità, con la proposta di politiche vincenti per il settore della promozione e del turismo culturale.

Fitto il programma di appuntamenti a Viterbo, a cui hanno preso parte tra gli altri, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo; Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio; Renata Baldassarre, assessore alla cultura della Regione Lazio; Simonetta Giordani, segretario generale Fondazione Civita; Manuela Cacciamani, amministratore delegato di Cinecittà. Sono intervenuti i Sindaci delle Città d’arte, tra cui: Chiara Frontini, sindaco di Viterbo, Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento.

Gli appuntamenti viterbesi si sono alternati tra lo Spazio Attivo di Viterbo e il Palazzo dei Priori, trattando le esperienze e le strategie nel settore con ospiti istituzionali, in un confronto aperto sullo stato dell’arte dell’economia della cultura tra amministratori, sovrintendenti, aziende, università, operatori culturali e professionisti della comunicazione.

Nel corso della conferenza di apertura del Festival, è stato presentato uno studio realizzato in collaborazione con l’Università della Tuscia sulle criticità e le potenzialità dell’Economia della Cultura. A seguire si sono tenuti diversi focus sull’innovazione della produzione culturale e sui fondi regionali, nazionali ed europei dedicati alla filiera culturale. Nel corso del Festival sono state presentate, inoltre, nuove strategie di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale, evidenziandone i casi di successo e le potenzialità ancora inespresse dalla rete italiana delle Città d’Arte.

Con lo svolgimento delle tre giornate del Festival, la Città di Viterbo si è qualificata come centro del dibattito e del confronto sul futuro delle strategie culturali.

Il Festival proseguirà con le due giornate conclusive presso lo Spazio Attivo di Zagarolo, che proporrà una serie di appuntamenti all’insegna delle tecnologie per la cultura, con la presentazione di prodotti multimediali e incontri B2B tra le imprese culturali e i potenziali buyer come le reti museali, le amministrazioni e le grandi aziende. Nel corso del Festival saranno inoltre approfonditi i possibili utilizzi delle tecnologie digitali per le politiche di marketing culturali.

«L’industria della cultura ha un volume di affari che supera i 15 miliardi di euro, occupa oltre 250 mila addetti e 35 mila imprese, e vale in termini di filiera nazionale oltre il 15 per cento. Sono numeri forti, e per noi la cultura è tutto, ha un grande valore in termini economici e la vogliamo quindi considerare come motore dello sviluppo. Il Festival dell’economia della cultura del Lazio parte qui da Viterbo, città straordinaria e unica al mondo, con l’obiettivo di sviluppare una nuova progettualità del settore, agganciata anche alle strategie territoriali, che devono essere volano di sviluppo e recupero di un patrimonio artistico e culturale come quello di Viterbo, che deve essere pronta per l’ambizioso progetto di candidatura a città europea della cultura», ha spiegato Roberta Angelilli.

«La cultura è identità, ma anche lavoro, soprattutto per giovani e donne e il futuro del nostro Paese è nell’economia della conoscenza. La cultura è filiera fondamentale, che crea ricchezza diretta e indiretta, come quella dell’economia della conoscenza fatta di brevetti, ricerca e formazione. ll Lazio è un gigante dell’economia della cultura, contribuisce per il 15% alla filiera nazionale, ma ci sono ampi margini di miglioramento. Il Lazio è un gigante nell’economia della cultura, la regione maggiormente specializzata assieme alla Lombardia. Roma è una forza, ma anche il resto del Lazio è tutto da scoprire, e la Capitale non deve offuscare le bellezze della Regione», ha dichiarato Renata Baldassarre.

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