Tetto Verde Casa Circondariale Femminile Rebibbia, ROMA 

Target market: sociale 
Progettazione: Arch. Francesca Piccioni 
Impresa realizzatrice: Harpo S.p.a. – dott. Carlo Bartoli & Impertecno S.r.l. – Geom. Marco Colle  

All’interno della Casa circondariale di Rebibbia a Roma nella sezione femminile, la più grande d’Europa, è stato installato un sistema di tetto verde tecnologico di tipo estensivo della Harpo
La terrazza è di 150 mq ed è destinata alla manutenzione delle piante inserite in modo da avere una fruibilità e una funzionalità che va oltre il tecnicismo dell’opera. 

Il progetto nasce con l’intento di diventare un modello ripetibile e riproponibile in tutti gli istituti penitenziari italiani, in quanto questo tipo di realizzazione ed esperienza non sono mai stati realizzati prima. 

L’edificio scelto per la copertura a verde è la Biblioteca in quanto edificio simbolico, luogo della cultura e di apertura alle sperimentazioni e all’innovazione; e poi per la sua posizione baricentrica all’interno dell’istituto e quindi visibile anche dalle sezioni detentive maggiori. 

L’obiettivo principale è stato quello di convincere l’amministrazione penitenziaria che per il rifacimento di una copertura ammalorata fosse meglio adottare una soluzione tecnologica green con spiccate qualità di sostenibilità ambientale e di efficientamento energetico piuttosto che adottare soluzioni di edilizia tradizionale. 

Il tetto verde prevede una stratigrafia composta dalla sovrapposizione di una serie di strati, tra cui l’impermeabilizzazione anti-radice certificata, un elemento di ritenzione e protezione del sistema, un elemento di drenaggio, un ulteriore elemento di filtro per evitare che il drenaggio si possa intasare, e per finire il terriccio di finitura. 

Il substrato finale è stato compartimentato con un profilo di divisione e di drenaggio tra la zona giardino e il camminamento, autoportante in modo da non forare l’impermeabilizzazione, e necessario a rispettare il corretto disegno architettonico del giardino e per il corretto funzionamento del terrazzo secondo le esigenze idrauliche. 

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Ville in Mattone di Canapa, Zagarolo ROMA 

Target market: residenziale 
Progettazione: Arch. Gianni Terenzi, Ing. Giuseppe Leli 
Consulenza energetica: BIOMat Canapa 

Le prime residenze NZEB nel Lazio realizzate con il biomattone in calce e canapa: materiale isolante massiccio che combina alta proprietà d’isolamento e massa termica, bassa energia incorporata e capacità di assorbire CO2 dall’atmosfera.
Il biomattone di calce e canapulo è una scelta ideale per gli edifici passivi e nZEB.
L’ostacolo più grande per l’impresa edile tipo è dover affrontare un cambio di paradigma rispetto alle metodologie classiche.
In questo caso si è voluto puntare sulla scelta del biomattone, di calce e scarti della canapa, reputandola ideale anche per le sue doti di facilità di posa soprattutto perché ha una massa termica talmente importante che non richiede altre soluzioni aggiuntive, con un relativo risparmio di ore/uomo in cantiere e poi il materiale di scarto viene riutilizzato e lavorato anche per gli intonaci senza quindi scarti.

Il biomattone, oltre che esprimere eccellenti doti di isolamento termico e acustico, ha proprietà igrometriche tali da controllare al meglio l’umidità interna, la qualità dell’aria e la salubrità indoor.
Un unico materiale ad altissime prestazioni invernali ed estive e a zero umidità e assenza di muffe.
Anche tutti gli intonaci interni ed esterni sono stati realizzati con i prodotti in calce e canapa in modo da ottenere un ambiente sano e salubre. 

L’attenzione verso criteri di bioedilizia non si esaurisce nel prodotto in calce e canapa: l’esposizione rispetto l’asse est-ovest, l’adozione di ampie vetrate per sfruttare il calore del sole, specie d’inverno, l’impiego del tetto fotovoltaico e solare termico per la produzione di energia elettrica e termica, una struttura lignea a sud caratterizzata successivamente con vegetazione caduca in modo da abbattere l’incidenza solare diretta estiva, e poi un sistema di ventilazione meccanica controllata sono altri dettagli considerati, oltre alla realizzazione di una “torre del vento”: «si tratta di uno spazio coincidente col corpo scala, aperto in sommità durante la stagione estiva, che sfrutta i venti provenienti dalle aperture rivolte a ovest contribuendo a far defluire l’aria calda, fungendo quindi da ventilazione naturale». 

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Oasi dei Coralli, Fiumicino ROMA 

Target market: residenziale 
Progettazione: Ing. Medioli 
Impresa di costruzioni: Le Costruzioni 2000 Srl 

Nel comune di Fiumicino, vicino al mare, troviamo un esempio virtuoso di edifici nZEB.  

Nell’Oasi dei Coralli è stata fatta una progettazione adeguata con l’utilizzo di materiali idonei in clima caldo umido (il lotto è vicino al mare con molta umidità estiva), con un’alta prestazione termica invernale.  Progettare e poi isolare con materiali naturali con grande assorbimento di vapore acqueo ha reso la struttura a prova di ponte termico e soprattutto a prova di benessere.  
Presente anche un sistema di recupero per le acque meteoriche e sistemi di controllo del gas radon.  

È stato utilizzato un cappotto termico Naturalia Bau sistema Naturawall con isolante in fibra di legno di 14 centimetri e incollaggio e rasatura in calce idraulica naturale NHL 3,5 con un PH alcalino che ha consentito anche la gestione dei punti di muffa o di condensa all’interno del pacchetto. All’interno è stata posizionata l’argilla, materiale che assorbe fino a 50 grammi al metro quadrato di vapore acqueo al giorno per spessori superiori a 1 centimetro con prestazioni migliori rispetto a un intonaco normale, sia come assorbimento di vapore acqueo, sia come assorbimento di calore.  

Questo edificio è costruito con tecnologie di parete molto efficienti e con finestre a triplo vetro e con una corretta tenuta all’aria. Una ventilazione meccanica interna con recupero di calore risparmia ulteriore energia e aumenta il comfort abitativo e poi l’utilizzo di pompe di calore per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria, alimentate da fotovoltaico. 

Protocolli e certificazioni 

Queste residenze a schiera sono tra le prime nel Lazio certificate CasaClima Gold Nature, la certificazione CasaClima più importante che premia il consumo di energia più basso. 

Casa Clima Gold è la certificazione più importante e certifica il consumo di energia più basso, che richiede 10 kWh per metro quadro l’anno, il che si può garantire, in pratica, anche in assenza di un sistema di riscaldamento attivo. 

Il Nature poi è un valore aggiunto che certifica la relazione agli impatti sull’ambiente, sulla salute e benessere delle persone che poi vivranno all’interno dell’edificio, e con una attenzione particolare all’ecocompatibilità dei materiali utilizzati quali la fibra di legno per le tamponature esterne (che assorbe livelli alti di umidità ambientale) e l’argilla per le finiture interne (per assorbire il vapore acqueo). 

Intonaco di argilla della Claytec certificato BioSafe (Certificazione di salubrità ambientale interna) che ha consentito, anche nei punti di discontinuità termica (l’attacco solaio parete), già curati in maniera corretta all’esterno con una coibentazione continua su tutti i nodi balconi pilastri, di andare ad assorbire quel residuo vapore acqueo che si andava a formare nei punti critici.  


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Villa della Ceramica, Bagnoregio VITERBO 

Target market: residenziale 
Progettista architettonico: Arch. Maurizio Mastroianni,
Naturarchitettura, Roma
Impresa costruttrice: Progettolegno srl, Fano (PU)

Casa in legno unifamiliare su un piano.
Costruita in una lottizzazione degli anni Ottanta, si distingue per la sua forma essenziale, il colore, il rivestimento in zinco titanio e le soglie in basalto, pietra di origine vulcanica proveniente dalla cava locale di Bagnoregio. 

l’edificio è climatizzato con aggregato compatto Nilan (VMC+ionizzatore plasma freddo+CLIMA+ACS) con pretemperamento geotermico.  
L’aggregato compatto garantisce la climatizzazione degli ambienti (caldo/freddo), la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e il ricambio di aria (VMC – ventilazione meccanica controllata con recupero di calore) con estrazioni da cucina e bagni e immissione nel soggiorno e camere.  
Il sistema non presenta macchinari esterni e il pretemperamento geotermico permette di lavorare sempre con la massima efficienza in inverno e soprattutto in estate.

Dispone inoltre di un impianto fotovoltaico.

Tecnologia costruttiva: X-Lam. Classe energetica: A4 nZEB. 

La Casa ha seguito il protocollo di certificazione BioSafe: un protocollo di certificazione della salubrità ambientale il cui obiettivo è garantire in casa aria incontaminata, qualità e benessere
BioSafe analizza l’intero processo costruttivo, dalla progettazione alla fine del cantiere. 
L’attenzione è focalizzata sulle sostanze inquinanti presenti negli ambienti confinati, per la maggior parte invisibili e inodore. 

BioSafe fa un lavoro di prevenzione selezionando materiali basso emissivi, non emissivi o addirittura con capacità di assorbire i VOC (componenti organici volatili). 

Casa in legno e paglia, Quartiere Quadraro ROMA 

Target market: residenziale 
Progettazione: Beyond Architecture Group, Pierrequadro 
Ditte: ISME (ROMA), Idea Legno (Montalto di Castro) 
Anno di realizzazione 2011-2012 

A Roma nel quartiere Quadraro è stato realizzato il primo edificio cittadino costruito utilizzando balle di paglia al posto dei classici mattoni.  

La casa di paglia è una casa sana, a basso impatto ambientale, che offre elevate prestazioni energetiche ma a costi contenuti. Le pareti in paglia traspirano, forniscono un elevato isolamento termico e permettono un buon controllo del livello igrotermico degli ambienti interni e quindi un elevato benessere. La casa è fresca d’estate e calda d’inverno, e ciò permette di ridurre i costi dell’energia. 

La casa si sviluppa su un unico livello per una superficie di circa 180 mq ed è realizzata con struttura in legno e tamponatura in balle di paglia. 

La struttura dell’edificio è stata realizzata con un telaio portante in legno, in parte pre-assemblato in stabilimento. Le tamponature sono realizzate in balle di paglia, di dimensioni 100x37x47, impilate una sull’altra nello spazio tra un pilastro e l’altro, il cui passo, laddove possibile, è stato studiato proprio sulla dimensione delle balle per rendere più agevoli e veloci le lavorazioni in cantiere. 

L’intonaco, dato direttamente sulla paglia, è un impasto naturale di cocciopesto, ossia un composto di frammenti in laterizio frantumato, grassello di calce e sabbia. Si tratta di un materiale storicamente usato dai Romani, che ha proprietà impermeabilizzanti lasciando, però, traspirare i muri.  

L’intonaco riveste un ruolo molto importante in quanto, oltre a proteggere le balle dagli agenti atmosferici, dal tempo e da eventuali animali, rende la struttura resistente al fuoco per 90′ a 1100ºC. Dal punto di vista impiantistico l’edificio è provvisto di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed è, inoltre, dotato di serbatoio di accumulo per il recupero delle acque piovane.