Infrastrutture Aperte per la Ricerca 2022


Dotazione Complessiva

20 milioni di euro

Avvertenza: gli indirizzi PEC della Regione Lazio sono cambiati rispetto a quelli indicati nelle Appendici dell’Avviso Pubblico e nell’Informativa sul Trattamento dei dati personali.
In caso di necessità utilizzare:
protocollo@pec.regione.lazio.it
dpo@pec.regione.lazio.it
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Obiettivi
La Regione Lazio intende potenziare le capacità del sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico rafforzando il legame tra i produttori di conoscenza e le imprese in grado di trasformare tale conoscenza in una crescita dell’economia e della buona occupazione basata su tecnologie più competitive.

Per questo l’Avviso prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento per l’avviamento o il potenziamento di infrastrutture per la ricerca, che producano nuova capacità operativa dedicata a corrispondere ai fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese con riferimento alle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3) e alle traiettorie di sviluppo ivi delineate.

L’accesso alla infrastruttura e ai servizi connessi offerti dal beneficiario deve essere aperto a più utenti e concesso in modo trasparente e non discriminatorio. A tal fine le tariffe praticate (compresi gli eventualisconti non discriminatori, ad esempio in ragione delle quantità) e i principali aspetti contrattuali (es. pagamenti, etc.) dovranno essere contenuti in un regolamento formalmente approvato dal soggetto gestore e resi pubblici sul sito internet del Beneficiario e su www.lazioeuropa.it.

L’aiuto riguarda gli investimenti materiali e immateriali per laboratori, macchinari e attrezzature, le cui tariffe di accesso, insieme ai ricavi per altri servizi di ricerca connessi che il beneficiario sarà in grado di offrire, devono garantire la sostenibilità economica e finanziaria dell’investimento.

L’investimento agevolato non deve risultare inferiore a 2 milioni di euro, deve essere concretamente avviato entro 9 mesi dalla data di concessione del contributo (50% di impegni giuridicamente vincolanti o, per i soggetti tenuti, procedure di gara pubblicate per tale importo) ed essere completamente realizzato, pagato e funzionante entro 30 mesi dalla medesima data di concessione.


Beneficiari
I beneficiari sono soggetti di natura privata o pubblico privata, aventi qualsiasi forma giuridica che sia compatibile con la proprietà degli investimenti agevolati (ad esempio: società, reti o consorzi dotati di personalità giuridica e proprio patrimonio) e con lo svolgimento in via prevalente di attività economiche di ricerca, di trasferimento tecnologico e relativa assistenza.
Sono ammissibili aggregazioni prive di patrimonio solo se tra Enti Pubblici e a condizione che abbiano la piena disponibilità degli investimenti agevolati e assicurino la stabilità necessaria per garantire nel tempo la gestione unitaria dell’infrastruttura e il suo carattere aperto.

I beneficiari possono anche non essere costituiti al momento della presentazione della domanda, ma devono esserlo al momento della concessione del contributo.

I beneficiari devono dimostrare in primo luogo di avere la capacità finanziaria per far fronte alla quota dell’investimento non coperta da contributo, anche mediante l’eventuale sostegno finanziario upfront di partner (non beneficiari) a scomputo del futuro uso dell’infrastruttura e servizi connessi.

La presenza di imprese concretamente interessate a utilizzare la nuova capacità operativa dell’infrastruttura che sarà messa a disposizione a seguito dell’investimento agevolato è, comunque, il principale criterio di valutazione dei progetti, perché indica che l’investimento è capace di soddisfare la domanda di ricerca delle imprese e, al contempo, che lo stesso è in grado di generare ricavi che ne garantiscono la sostenibilità economica e finanziaria nel tempo.


Il contributo
L’agevolazione è un contributo a fondo perduto pari al 50% del totale delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute, ed è un aiuto di Stato concesso ai sensi dell’art. 26 del Reg. (UE) 651/2014, quindi, indipendentemente dalla natura (pubblica o privata) e dalla dimensione dei soggetti beneficiari (incluse le grandi imprese), ma a condizione che l’accesso all’infrastruttura e ai servizi connessi sia aperto a più utenti imprese e offerto in modo trasparente e non discriminatorio (attività economica).

Tuttavia, nel caso di beneficiari che sono organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, l’uso dell’Infrastruttura di Ricerca può essere destinato a svolgere attività non economica, vale a dire di ricerca indipendente (non commissionata dalle imprese e i cui risultati sono pubblici), nella misura massima del 30%, e una quota corrispondente degli investimenti può essere sovvenzionata al 100% non avendo natura di aiuto di Stato.

Ciascun progetto può avere un contributo massimo di 3 milioni di euro.


Spese ammissibili
Il progetto di investimento deve riguardare la creazione o l’ampliamento di una “infrastruttura di ricerca”intesa come un complesso organico e funzionale di impianti, risorse e servizi il cui utilizzo sono di interesse della comunità scientifica, comprese le imprese laddove esse svolgano attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, per compiere ricerche nei rispettivi settori.

Sono spese ammissibili gli investimenti materiali e immateriali, acquistati a prezzi di mercato da soggetti terzi e indipendenti rispetto ai soci ed ai partner del beneficiario, e riguardanti principalmente:

  • gli impianti o i complessi di strumenti scientifici,
  • le risorse basate sulla conoscenza, quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate;
  • le infrastrutture basate su tecnologie abilitanti dell’informazione e comunicazione, quali le reti di tipo GRID, il materiale di tipo informatico, il software e gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo strettamente necessario per soddisfare la domanda di ricerca cui si rivolge l’operatività specifica del Beneficiario.

Sono ammissibili in forma accessoria opere murarie (compresi gli impianti “civili” quali riscaldamento, elettricità, acqua, etc.) nella misura massima del 25% del totale delle spese ammesse e se strettamente necessari a rendere funzionale l’investimento principale.

Le spese ammissibili devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda, salvo quelle relative all’attività di progettazione e all’acquisto di terreni (entrambe non superiori al 10% delle spese ammissibili).

I beni oggetto di investimento dovranno risultare ubicati in una o più sedi operative presenti nel Lazio, di cui il beneficiario abbia regolare titolo di disponibilità e che siano dotate di tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere le attività previste.


Modalità di presentazione delle domande
Presentazione delle domande online tramite GeCoWEB Plus dalle 12:00 del 30 gennaio 2023 e fino alle ore 18:00 del 30 marzo 2023.
Il Formulario di GeCoWEB Plus dedicato all’Avviso sarà disponibile dalle ore 12:00 del 5 gennaio 2023


Valutazione dei progetti
La valutazione dei Progetti che hanno superato positivamente l’istruttoria di ammissibilità formale saràeffettuata da parte di una Commissione Tecnica di Valutazione sulla base di istruttorie redatte da esperti indipendenti, tra cui esperti scientifici, secondo le disposizioni del manuale di Sistema di Gestione e Controllo – SIGECO del PR FESR Lazio 2021-2027.


Modalità di erogazione

Le erogazioni sono effettuate con le seguenti modalità:

  • una anticipazione obbligatoria, nella misura minima del 20% e massima del 40%, da richiedersi entro e non oltre 6 mesi dalla Data di Concessione e garantita da Fideiussione; entro tale termine il beneficiario deve disporre delle aree o immobili in cui realizzare l’investimento agevolato e tutti i titoli abilitativi necessari a realizzarlo;
  • SAL obbligatori con cadenza semestrale;
  • Saldo finale, da richiedersi entro 30 mesi dalla data di concessione, di importo non inferiore al 20%.



Contatti

Numero verde 800 98 97 96

e-mail: infobandi@lazioinnova.it

I quesiti inviati via e-mail saranno gestiti in ordine di arrivo.
Pertanto, non si assicura il riscontro in tempo utile in caso di quesiti formulati nelle 24 ore lavorative prima della chiusura dei termini per la presentazione delle domande.