Lazio Contemporaneo per le scuole

Lazio Contemporaneo per le Scuole è l’azione di Startupper School Academy realizzata, in linea con il programma Lazio Creativo, per sostenere i giovani talenti dei Licei Artistici del Lazio, attraverso un percorso di empowerment a loro favore realizzato in collaborazione con il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI A[R]T Work), gli Enti partecipati della Regione Lazio, il network degli Spazi Attivi.

Gli Istituti scolastici dei migliori 6 progetti selezionati dalla giuria si aggiudicano un premio di 1000 euro, al netto delle imposte previste.

I 6 team vincitori parteciperanno a un percorso di mentoring di 30 ore così articolato:

  • Bootcamp presso il Castello di Santa Severa e/o altra sede che verrà comunicata successivamente (Team building e Public speaking)
  • Faber School, presso gli Spazi attivi e FabLab regionali, 5 gg per la realizzazione del prototipo (progetto di design, dell’espositore, brand identity) attraverso un percorso formativo teorico/pratico e incontri on line di revisione del progetto.


Progetti vincitori


ISTITUTO SCOLASTICO: ISISS T. Rossi, Priverno (LT)

Tramandare

Pane e storie di Priverno

DOCENTI TUTOR INTERNI: Maria Assunta Grande (referente PCTO), Laura Morrone
CLASSI: 4BA
Alessandro Baroni, Peter Cestra, Elisa Ciotti, Desire Anna Crudetti, Lisa Aline D’ambrosi, Tommaso De Nardis, Aurora De Paolis, Natasha De Paolis, Omar Dhaouadi, Marisa Di Girolamo, Aurora Mancini, Gloria Polidoro, Elisa Primotic

Il progetto si compone di due elementi in dialogo tra di loro: una ciotola e una sacca porta pane, la prima utile a servire il pane a tavola e la seconda invece al trasporto e alla conservazione.
L’ispirazione nasce dall’intento di raccontare attraverso gli oggetti una vicenda di cronaca legata a due simboli storici della città di Priverno, e allo stesso tempo valorizzare e preservare la fàlia, un tipico pane locale che, così come le storie che raccontiamo attorno ad un tavolo, si tramanda di
generazione in generazione.
La storia vede protagonisti tre leoni stilofori in pietra originariamente collocati sulla scalinata della cattedrale di Santa Maria dell’Annunziata al centro della città, sottratti nel 2005, e di cui due recuperati in Inghilterra dopo anni di ricerche.
La scelta è stata quella di narrare la vicenda trascrivendola sulla superficie della sacca e, allo stesso tempo e in chiave più ironica attraverso delle “vignette” ricavate sulla superficie della ciotola, come
una storia da leggere dall’inizio alla fine, ma che ogni volta apre ad una nuova lettura.
La circolarità quindi è metafora dell’andare e tornare, proprio come i preziosi leoni.
Allo stesso modo il cibo, il pane in questo caso, rappresenta il forte legame con il proprio territorio di appartenenza che, inserito nella sacca posta proprio al centro della tavola, trasforma il momento del pasto in un momento di convivialità durante il quale tramandare, da qui il nome del progetto,
storie e vicissitudini della propria città.




ISTITUTO SCOLASTICO: I.I.S. Via dell’Immacolata, 47 – Liceo Artistico, Civitavecchia (RM)

Marete

Dal Porto al Portare

DOCENTI TUTOR INTERNI: Elena Boaga, Raffaella Borrelli
CLASSI: 4B
Chiara Baldini, Lorenzo Garofalo, Alessia Ghironi, Stethen Ke, Emanuel Lupu, Denise Orchi, Marco Pitzalis,
Federico Puddu, Giorgia Rossi, Giovanni Romano Schibeci, David Cristian Serban, Erika Serpe, Giada
Tacchi, Rocco Tedeschi, Aurora Vesce

Civitavecchia è uno dei porti più importanti d’Italia, dove approdano le maggiori compagnie navali italiane e straniere.È conosciuto fin dai tempi antichi come porto di Roma.
L’antica Centumcellae, cosìchiamata per le insenature che il litorale scoglioso offriva come riparo alle navi, è stata distrutta dai Saraceni nel IX secolo.
La popolazione vi fece ritorno alcuni decenni più tardi mutandone il nome in quello di Civitas vetula.
La pesca è stata ed è una delle attività che caratterizzano la città, per tale ragione il progetto Marete si propone di recuperare le reti in disuso, abbandonate sul fondo del mare, veri e propri strumenti
di morte per le specie marine protette che vi rimangono intrappolate.
Marete è una borsa che si trasforma in portavaso.
È creata dalle reti da pesca recuperate dal mare e arricchita con galleggianti, esche, corde e altri
materiali di uso comune nella pesca che, se abbandonati, inquinano l’ambiente marino.
Il punto di forza di questo progetto è l’unicità di ogni singolo prodotto: reti, corde e galleggianti non sono mai uguali l’uno all’altro.




ISTITUTO SCOLASTICO: I.I.S. Elena Principessa di Napoli, Rieti – sezione Liceo Artistico A. Calcagnadoro

Lu Paparone

Il Gioco di Rieti

DOCENTI TUTOR INTERNI: Francesca Fornara (referente PCTO), Sabrina Bartolomei, Adriano Berretta,
Alessandra Cattani
CLASSI: Sezione Liceo Artistico
Diana Amato, Giorgia Blasi, Sofia Boccacci, Luca Matteo Borgia, Johana Alexandra Cobzaru, Veronica
Colangeli, Martina De Arcangelis, Ludovica De Santis, Damiano Di Maso, Letizia Dionisi, Virginia Ionni, Andrea Mariani, Anhelika Oleksyn, Leonardo Patacchiola, Sofia Righi, Maddalena Verdone

I “paparoni” di Rieti sono le tipiche oche che abitano gli argini del ponte Romano, sul fiume Velino.
Nel tempo le oche sono divenute parte integrante del paesaggio urbano e della comunità.
Lu Paparone è il gioco dell’oca di Rieti, ogni pedina rappresenta un personaggio legato alla città.
I paparoni percorreranno le vie di Rieti di casella in casella e si sfideranno a colpi di domande sui luoghi, sulla storia, sui detti e gli aneddoti della città.
Il gioco da tavolo diventa un’occasione per raccontare la città attraverso una dimensione ludica e ironica. Per vincere occorrerà una buona dose di risposte esatte, un buon lancio di dadi e un pizzico di fortuna: il primo che raggiungerà la casella ARRIVO avrà la corona di vincitore.
Il gioco è adatto ai bambini dai 6 ai 99 anni, si può giocare da due fino a sei giocatori o squadre.




ISTITUTO SCOLASTICO: I.I.S. Bragaglia, Frosinone

Teresa

Assesì accomm’è

DOCENTI TUTOR INTERNI: Fabio Giona (D.S.), Luisa Nieddu (referente PCTO), Angela De Castris, Michela Mollo.
CLASSI: 3D e 4D LAS
Serena Alveti, Nicole Alfano, Cristian Biondi, Gabriele Berti, Virginia Campomizzi, Gaia Cioce, Roberta Cupido, Giosuè Cuppini, Sara D’Amico, Valentina D’Onorio, Manuel Derin, Christopher Di Dio, El Idrissi Hafssa, Sofia Felluca, Matteo Greci, Savannah Ghilardi, Matteo Mariani, Matteo Messia, Filippo Montemarano, Klaudia Kulikowska, Valentino Olariu, Petrikonis Klaidas, Emanuele Petta, Stefano Roveda,
Jessie Salvatori, Alessia Anna Stirpe, Francesca Tagliaferri, Julia Toccafonti, Sofia Trento, Valentina Truglia

Una borsa per raccontare la Ciociaria.
La Ciociaria è una terra che ha saputoconservare intatte molte delle sue peculiarità culturali.
Forte di una identità radicata in usi e costumi secolari, la Ciociaria ancora oggi è riconosciuta internazionalmente come culla di sapori, genti, storie e linguaggi inconfondibili.
Il progetto realizzato dagli studenti del Liceo Anton Giulio Bragaglia è frutto di questa capacità di mantenere vive le tradizioni, riportandole verso linguaggi e usi contemporanei.
Teresa è la protagonista di questa narrazione progettuale: è una donna di Ciociaria raffigurata simbolicamente attraverso una borsa di feltro da spalla realizzata con materiali e riferimenti identitari
del territorio. Teresa è la portavoce delle donne ciociare: attraverso questa borsa ricca di simboli ci racconta come, dal passato che esiste ancora, giungano intatte a noi le voci di altri tempi, pronte per essere ascoltate con cura: ci dicono forte e chiaro che in Ciociaria nulla scompare, tutto vive, tutto si ricorda. La Teresa del passato abita in una stanza dalla cui porta si passa alla stanza di Teresa di oggi: gli elementi antichi che facevano parte della vita e delle abitudini della Teresa di allora (la conca per raccogliere l’acqua alla fonte, il cuoio per legare le ciocie, le spille da balia per fermare copricapo
e grembiuli tipici) vivono oggi nella stanza della Teresa contemporanea (catene e anelli, acconciature punk, riferimenti globali) a ricordare che in Ciociaria le tradizioni non scompaiono, semplicemente si reinventano.
Teresa ci guarda e ci dice: “Assesì accomm’è.” (Così come è).



ISTITUTO SCOLASTICO: Liceo Artistico Statale Via di Ripetta – sede Pinturicchio, Roma

Cookit

Simboli di Roma

DOCENTI TUTOR INTERNI: Rosa De Luca (responsabile PCTO), Antonio Buldini, Caterina La Cava, Marco Piccioni
CLASSI:
CLASSE ARTICOLATA 4G
Martina Carrarini, Camilla Cattaneo, Davide Mecocci, Gabriele Moretti, Jole Nofri, Josephine Raposa, Riccardo Rizzoni
4I
Flavia Cappelli, Jacopo Corrado, Jericho Padilla Hernando, Margherita Iuso, Davide Passerini, Alessandro Smine, Lavinia Toia

Cookit è insieme simbolo e funzionalità, un kit da cucina composto da tre oggetti: la grattugia, lo schiaccianoci e l’oliera.
Ciascuno di questi oggetti guarda la città di Roma attraverso le sue tre anime: l’anima cristiana, simboleggiata dalla Basilica di San Pietro, l’anima pagana espressa dal Colosseo e l’anima popolare identificata con il nasone, la tipica fontanella che si incontra camminando per le strade romane.
Questa articolata complessità, che si respira nel vissuto urbano quotidiano, è stata inserita nel concept ideativo tramite un oggetto-souvenir che ne racchiude lo spirito evocativo/simbolico e nel contempo
anche pratico/funzionale. Si sono volute quindi enfatizzare le immagini identitarie del Colosseo, di San Pietro e della fontanella, dando loro una funzione specifica racchiusa in un unico elemento, il COOKIT, rivolto ad un pubblico turistico non settoriale.
Il Colosseo diventa così una grattugia, la stilizzazione della pianta di Piazza San Pietro dà vita all’estetica dello schiaccianoci e il nasone dispensa non più acqua, ma olio.
La scelta dell’ambito culinario è un ulteriore elemento di riflessione sui valori e sui simboli del Made in Italy e del territorio.




ISTITUTO SCOLASTICO: I.I.S. F. Orioli, Viterbo

TerraeTuscia

Seminare per ricordare

DOCENTI TUTOR INTERNI: Stefania Fieno, Romina Peppetti
CLASSI: 4CGR, 4ADI, 4ASC
Chiara Barbetti, Camilla Clementucci, Diana Cotous, Erika Filippi, Giulia Fiorentini, Sara Gianforte, Bernadette Giliotti, Giole Lamoratta, Maria Sole Molinari, Marta Olimpi, Gaia Olimpi, Clarissa Pietrini, Zahidur Rahaman, Andrea Salvatori, Arianna Sanetti, Erica Ventura, Ambra Vincenti, Isabella Vento, Eleonora Trinchera, Ethel Corniglia, Brian Vanin

La Tuscia è un territorio ricco di bellezze naturalistiche e architettoniche. La natura vulcanica ha creato paesaggi suggestivi come laghi naturali e pietra tufacea, mentre la zona è ricca di preesistenze archeologiche etrusche e di edifici monumentali, chiese medievali e giardini all’italiana con giochi
d’acqua.
Da queste ispirazioni TerraeTuscia: una scatolina porta semi che si ispira alla conformazione dei Giardini all’italiana di Villa Lante a Bagnaia, dedicata ai visitatori attenti al rispetto dell’ambiente.
Un souvenir che ha all’origine la funzione di contenere semi di mela annurca, pera, mora, gelso, oliva, ciliegia, albicocca e mentuccia: al ritorno dal viaggio, il turista si potrà cimentare nella diffusione di semi
nelle aree agricole del proprio territorio o sistemandoli in vaso. Questa pratica consente una riqualificazione del sistema verde ed è applicabile a qualsiasi contesto agricolo o semiurbano. La fascetta
che la ricopre contiene tutte le istruzioni per la semina che sono riportate digitalmente tramite la scansione del QR code o anche attraverso l’uso di pittogrammi disposti nella parte interna del coperchio, rendendo le varie piante facilmente individuabili.
La scatolina, preziosamente decorata con motivi floreali, visibile nella parte sovrastante e nei lati, richiama le forme della natura e lo stile del rosone della Chiesa di Santa Maria della Quercia di Bagnaia vicino
Viterbo. Il colore utilizzato è stato scelto tra una palette di verdi che ricordano i colori cangianti della pianta di ulivo, tipica delle colline viterbesi.
Una volta esauriti i semi, la box, realizzata con materiali semplici ed economici, incisa al laser, con il suo aspetto elegante e con i suoi colori pastellati, potrà essere riutilizzata come porta pastiglie, porta bijoux, porta ricordi, iniziando un nuovo ciclo di vita